|
Guadagno d'antenna
Nelle note caratteristiche di una antenna, potrebbero essere i dati pubblicati online dal fabbricante oppure reclamizzati in un annuncio dai distributori od anche venditori privati, viene sempre indicato il guadagno (G). Questo è un fattore chiave come si può intuire e dato che va ad incidere sul prezzo la comparazione tra modelli diversi per finalizzare un acquisto è una esperienza comune per l'appassionato di scanner. Tale comparazione a volte si presenta difficile, ci si può imbattere in ben tre diverse diciture tra loro assolutamente non equivalenti ma che per similarità possono trarre in errore. Vediamone il significato:
dB
Questo è un errore, la misura in dB (deciBel) implica un rapporto tra due cifre e pertanto richiede sempre un riferimento.
dBi
Guadagno espresso in dB rispetto una antenna isotropica, ovvero un radiatore ideale che emette/riceve energia elettromagnetica con uguale intensità per ogni direzione.nello spazio tridimensionale.
dBd
Guadagno espresso in dB rispetto una antenna dipolo, ovvero un conduttore lungo mezza lunghezza d'onda relativa alla frequenza di funzionamento posto nello spazio libero ed alimentato al suo centro.
Se dunque trovate una indicazione in dB chi ha scritto o pubblicato i dati ha commesso una mancanza che rende la cifra priva di significato. Potrebbe essere un semplice errore di trascrizione ma non è da escludersi la deliberata volontà di nascondere il reale guadagno magnificando doti che invece l'antenna in questione non possiede. Negli altri due casi il parametro è nella forma corretta per fare un confronto tra articoli e marche diverse, ma attenzione a rammentare che dBi e dBd hanno un specifico riferimento base e dunque differiscono di una quantità fissa. Per passare da una dicitura all'altra valgono le seguenti relazioni:
dBi = dBd + 2,1
Ad esempio G=6 dBi è lo stesso che G=3,9 dBd.
dBd = dBi - 2.1
Ad esempio G=11,5 dBd è lo stesso che G=13,6 dBi.
Ulteriori note tecniche per meglio chiarire le cifre che caratterizzano le antenne: Il concetto di guadagno in una antenna è legato alla sua direttività. La direttività è un indice dell'attitudine che ha una antenna ad irradiare/ricevere l'energia in direzioni privilegiate, il guadagno è un indice che tiene conto della potenza utile effettivamente irradiata/ricevuta. Il legame tra i parametri è diretto: maggiore è il guadagno e maggiore è la direttività ovvero la concentrazione in una data direzione a scapito delle altre. Una antenna con G=12 dBd non potrà dunque essere omnidirezionale, avrà invece un angolo di radiazione contenuto che si aggira in questo caso sui 40 gradi. Se incontrate la descrizione di una antenna che presenta un netto guadagno ma è dichiarata omnidirezionale (come sono le collineari) significa che il lobo di irradiazione è circolare, senza una direzione privilegiata, ma schiacciato nell'elevazione. Una tale antenna deve sempre venire installata in verticale, se posizionata obliqua si andrebbero a sacrificare le sue performance poichè i segnali giungerebbero ora per lo più con una angolazione non perpendicolare.
Il guadagno in una antenna va a scapito della sua larghezza di banda. Pure con molte e variegate differenze a seconda della tipologia costruttiva un elevato guadagno implica che esso è disponibile in un ristretto intervallo di frequenze, al contrario un basso guadagno può coincidere con una funzionalità a larga banda. Per quanto detto è impossibile ad esempio che esistano direttive (poniamo una Yagi da 15 elementi) che esprimano contemporaneamente G=15 dBi e una banda utile che copra l'intero segmento 108-174 MHz.